domenica 15 aprile 2012

Appello cremasco agli investitori esteri.


Egregi Presidenti di Giappone, Cina, Corea del Sud, Israele e di altri Stati che recentemente hanno ospitato il Primo Ministro italiano Mario Monti,

Durante le visite presso i vostri onorevoli Paesi, il nostro Presidente del Consiglio si è speso in grandi parole per convincervi a investire nel nostro territorio. Nella remota ipotesi che egli Vi abbia convinto, non vorrei che Vi trovaste in imbarazzo nel dover scegliere in quale città depositare il seme della rinascita per noi italiani, del successo economico per Voi forestieri e della rinnovata amicizia tra di Noi abitanti di questo bel mondo. Per questo motivo ho deciso di levarvi ogni dubbio ed indicarvi il punto d’atterraggio per il vostro capitale: la città di Crema. Con la seguente lettera non solo Voi, ma anche molti italiani che ad oggi non conoscono questa ridente località e potranno farsi una cultura territoriale un po’ particolare, tralasciando le solite mete turistiche tipo Roma, Firenze e Udine.

Perché Crema? Partiamo con la geografia. Se prendete una cartina dell’Italia settentrionale, individuerete facilmente le principali città della Lombardia, regione ai vertici della produzione industriale e vero laboratorio della modernità: Milano, Bergamo, Brescia, Cremona e Pavia. Ebbene, Crema si trova esattamente nel centro dell’area delimitata da questi capoluoghi di provincia: i più pratici di voi, tipo i giapponesi, avranno già intuito il punto di forza logistico della città che vi sto presentando, a meno di un’ora da tutte i principali centri produttivi e commerciali del settentrione. I più esoterici invece noteranno che, pennarello alla mano, si può tracciare un pentacolo avente come vertici le cinque provincie di cui sopra e con Crema al centro (per gli ebrei invece basta aggiungere Piacenza e si ottiene la stella di David; il nostro territorio è flessibile alle esigenze della cultura straniera). 

Bon, ora che vi ho incuriositi con questo antipasto gusto Voyager passiamo al piatto tanto forte quanto delicato: l’economia della città (con contorno di politica locale). A differenza dei mirabolanti vantaggi apportati dalla nuova versione dell’articolo 18 a Voi illustrata dal Monti, a noi cremaschi non interessa la flessibilità del lavoro: a noi interessa la flessibilità dell’impresa. Gli esercizi commerciali devono poter entrare ed uscire dal mercato in un batter d’occhio, tanto che sono nati i negozi “count-down”: un bel giorno aprono, si fa l’inaugurazione e - puf! - dopo pochi minuti hanno già chiuso baracca! “Hai presente quello che vendeva l’attrezzatura per modellismo navale? Ha chiuso, ho visto ieri che ha aperto una macelleria russa.” Poi il giorno dopo vai per comprarci del buon salame cosacco e ci trovi un salone per la terapia del sale. Sapete meglio di me, cari futuri investitori, che in questi giorni di credit crunch gli orizzonti di investimento si fanno brevi, per cui quale scelta migliore di un negozio "count-down"? 

Sarebbe folle tuttavia pensare di uscire dalla crisi economica senza progetti a lungo termine. “Per uscire dalla recessione bisogna puntare sulla crescita” ha detto saggiamente il mio amico Pierlapalissiando Casini. Per questo motivo, quando verrete a Crema noterete un sacco di cantieri, di palazzi in costruzione e di strade in fase di rifacimento. Mi chiedete se le case poi le vendiamo? Ma che domande, certo che no: ancora ci sono appartamenti sfitti nel quartiere “mezzo berlinese mezzo Côte d'Azur” di Porta Nova e già abbiamo quasi terminato un enorme, bianco e melvilliano palazzo in stile finto-vittoriano proprio di fronte all’ospedale. Ma che importa se non vengono venduti? Di più, che importa se non sono stati nemmeno completati? Il loro scopo è sociale con la “s” maiuscola, va oltre il piano regolatore: è puro Welfare. Da anni si è parlato in Consiglio Comunale di un progetto denominato “cittadella dell’anziano”, ma perché sprecare tempo in progetti quando si può intrattenere il pensionato con i cantieri? Tanto da raggiungere la più bell’opera incompiuta mai vista dai tempi di Anime Morte di Baricco: il sottopasso a Santa Maria per attraversare i binari della ferrovia. Lì, di fronte al nulla, l’anziano viene coinvolto in maniera direi metafisica. 

E la politica? Verrete supportati nelle vostre scelte? Tra meno di un mese ci saranno le elezioni, e avremo un nuovo sindaco. Il liberismo è insito in tutti i settori cremaschi, per cui anche in politica la concorrenza si fa accesissima: 7 candidati sindaco, di cui 3 provenienti da partiti e 4 da liste civiche. Tanto per non far mancare la magia e l’unicità di questa polis, sappiate che le primarie del centrosinistra le ha vinte una tizia del PD, per cui è chiaro che a Crema anche l’impossibile è possibile. L’ultima volta che ci sono state le amministrative la situazione non era così: i candidati erano solo 3. Quello che ha perso non s’è più visto, quello che ha vinto fa il farmacista e il terzo è stato mandato agli arresti domiciliari per aver dato un calcio nel culo al vincitore. E’ evidente che ci siamo evoluti e ci siamo fatti carico delle nostre responsabilità. La crisi economica è stata presa sul serio da ogni cittadino, e sulle ali della sobrietà richiesta da Monti le costose siringhe di eroina sono scomparse dal parco del Campo di Marte lasciando spazio alle bottiglie di birra della Lekkerland. Beh, magari in questo caso “sobrietà” non è la parola giusta, ma certamente siamo tutti più attenti agli sprechi e percorriamo nel quotidiano quella strada verso l’efficienza che le aziende italiane vanno tanto cercando e che solo un vostro intervento potrà illuminare.

Egregi Presidenti di Giappone, Cina, Sud Corea, Israele e tutti gli altri, è dunque evidente l'attrattività che questa città può avere sul vostro grano. Qui tutti attendiamo il vostro arrivo, dal commissario al sagrestano (tranne Don Mauro, quello di CL, che è sparito e nessuno sa che fine ha fatto).

A nome di tutta la comunità Vi ringrazio anticipatamente e Vi porgo i più cordiali saluti: bella lì.


Dan Marinos


Ps: se venite in treno, vi veniamo a prendere noi a Treviglio. Se no ci vediamo alle Agello.

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